venerdì 7 dicembre 2012

La pianta del tè (Gechi, Montreal, Quebec)


Una mia amica lavora in una sala da tè in centro, Camellia Sinensis, e oggi sono finalmente andato a vedere. Da solo, perché avevo provato ad invitare due donne diverse prima, ma bisogna scegliere quella giusta e loro non lo sono.

Il posto è stupendo, molto legno e colori caldi, atmosfera accogliente, intima e sommessa. Sono vietati cellulari e computer, per degustare una tazza di tè e una conversazione in pace, a un ritmo più lento, con raccoglimento. Il rito del tè, insomma. Il menù offre dozzine di varietà con nomi esotici - io ho preso la Perla del Drago, al gelsomino. Ho anche gustato una deliziosa torta al cioccolato, chiamata Divina Fusione. Alla mia destra, una coppia di donne parlava in inglese; alla mia sinistra, due ragazze parlavano con accento francese europeo, mentre io scrivevo copiosamente su un quaderno certi miei ricordi, una specie di riassunto della mia vita che fa parte di uno dei corsi del programma di massoterapia (molto lavoro introspettivo è richiesto, perché non si può dare agli altri se non ci si conosce bene e non si prende cura di sé stessi).
La musica era discreta, i camerieri, chiamati "conseillers de thé", gentili e silenziosi, e ti danno un campanellino per chiamarli quando sei pronto a ordinare. Alle tre di pomeriggio le due salette erano piene e io ho trovato l'ultimo tavolo libero. Il profumo di gelsomino mi accarezzava il cervello. Il tè è servito in teiere di vario tipo e tazzine piccolissime cinesi, per centellinarlo senza che si raffreddi. Tornerò ancora in quest'oasi di pace.

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