Chiedo perdono per il silenzio.
Sono a Bruxelles da quasi due
settimane e oggi vedo il sole per la prima volta.
Pensare che il resto d’Europa
soffoca nel caldo mentre qui ci si avvolge ancora in golfini e, se tira vento,
ombrelli ha un che di surreale. Bruxelles in sé ha un nonsoché di surreale: per
prima cosa Bruxelles non è Belgio. La presenza del palazzo reale non basta a
compensare la massiccia presenza di persone che lavorano nell’ambito della
Commissione Europea. La sede dell’Alliance française dove seguo un corso di
francese è vicina al cosiddetto Quartiere Europeo dove si trova la sede della
Commissione, del Parlamento e di tutti gli uffici e agenzie a loro affiliati.
Ogni mattina faccio il viaggio in metro con questo esercito di ventiquattr’ore
e facce lunghe (come biasimarle con l’aria che tira e questo tempo?). Si
sentono parlare tutte le lingue tranne il francese! E dire che sono venuta qui
appositamente per imparare la lingua di Molière.
L’altra presenza imponente è quella
araba e africana. Vi è addirittura un vivace quartiere africano: Matongè. Non m’era mai capitato prima
d’ora d’essere la sola persona dalla pelle chiara in metro!
Insomma non è facile farsi un’idea
di chi siano i belgi.
Un aspetto di questa città che mi ha
colpita è il fervore letterario dei cittadini. I bruxellesi sono un popolo che
legge: che si tratti della metro intasata di gente, della fermata del tram, con
panchina o senza, i bruxellesi leggono ovunque.
Per quanto debba ammettere di non
aver conosciuto dei veri bruxellesi posso dire di aver incontrato diverse
persone interessanti nel mio corso. Innanzitutto c’è la ragazza venuta dalla
Cina per studiare il cattolicesimo a Bruxelles che non ha mai sentito parlare
dei Beatles (!). Poi c’è lo spagnolo che s’addormenta tutti giorni in classe
esattamente pochi minuti prima della pausa e quello che si commuove ogni qualvolta
si parli del suo paese. C’è la giovane impiegata all’ambasciata della Georgia
appassionata di gossip politici. Insomma, una classe interessante no?
Ora esco per approfittare del sole!