Ieri sera ho visto la partita. Con la mia famiglia, i genitori di una compagna della Titta e gli amici di Pippo. Nel passato ho sempre tifato contro l'Italia, non per ciò che è ma per ciò che rappresenta: un'ancora di salvezza. Un'ancora di salvezza per le delusioni, per le amarezze, per le difficoltà, per le illusioni, per i torti. Un'ancora di salvezza per gruppi sociali, partiti, governi, mercati, media. Un momento di rivincita. Per questo e altro ancora ho sempre tifato contro. Meglio il sesso mi dicevo. Meglio la lotta, mi dicevo. Meglio l'impegno, mi dicevo. Meglio qualsiasi altra cosa reale. Anche ieri mi sono approcciato così alla partita. Quasi quasi tenevo per la Germania, facendo l'errore inverso. Sapevo come sarebbe stata usata una probabile vittoria. Ma già pensando alla probabile vittoria mi sono ritrovato con la sicurezza che l'Italia avrebbe vinto. E, di sicuro, con i gol di Balotelli. Cazzo, ne ero sicuro. Sono cambiato, mi son detto, ora faccio anche i pronostici. Perciò eccomi a cucinare per 12 persone, roba fredda naturalmente e eccomi a tifare. Ma è successa una cosa strana, finita la partita mi sono sentito solo. Già immaginavo i titoli dei giornali, già sentivo i commenti che mescolavano economia, politica e calcio. La mamma di Balottelli, il figlio di Cassano, la rabbia di Buffon e checcazzi! Mi sono rifugiato qui su 7W, avevo bisogno di sapere come era andata in Portogallo, come avevano vissuto la sconfitta e come Matteo viveva la nostra vittoria. E in Olanda, Christian di sicuro non ha dubbi. E in Inghilterra ne sarà fregato qualcosa agli inglesi e a Vanessa? E negli Usa ad Harvard sanno cos'è il calcio. Di sicuro Gechi in Canada avrà palleggiato per tutta la partita. E in Svezia, nel freddo nord, quante birre avrà bevuto Ale? E in Scozia? E i guerrieri in Battaglia che avranno fatto, nessun disegno, ma si sono turati il naso? E l'Aquila di Milano pubblicherà un nuovo tweetbook sulla partita! E l'ex berlinese che sta sempre sul Prato, gliene frega qualcosa?
Ma la storia è strana(vero Chri) tende a ripetersi non solo nel mondo reale ma anche in questo virtuale. Gli amici ti lasciano (è la storia della mia vita) nella vita reale e poi arrivano i social network e li recuperi per un attimo e ti crei il tuo mondo virtuale. Ma anche questo mondo funziona come quello reale o no? E gli amici se ne vanno. Se ne vanno? e allora non ti resta che la prossima partita e a questo punto speri solo di vincere. O piuttosto, che vincano per te, merda!